Trattoria di livello ammantata da immensa umanità famigliare, Dongiò regala il profondo gusto calabrese pur restando nel cuore di Milano
Via Muratori, zona Porta Romana, una laterale dell’elegante corso Lodi. Qui è un microcosmo di ristorantini da far impallidire altre notissime zone meneghine. Dongiò, esemplare di trattoria calabrese piccante e raffinata a Milano, tra queste viuzze è davvero un’istituzione. Potrebbe essere una bella trattoria di rango o piuttosto un ristorante semplice e informale, ma poco importa. Quel che conta è il piacere che si prova nel venire in questo locale a gestione familiare da tre generazioni, “nato dall’unione di un cuoco per passione calabrese e di una esperta pastaia romagnola”.
Perché venire e ritornare
Chi conosce Dongiò ci viene, e prima o poi ci ritorna. Per cosa? Per tanti elementi. A iniziare dalla zona, chic quanto basta. Poi per l’atmosfera, schietta e verace, senza mai cadere nello stereotipo mediterraneo. C’è pure l’elemento sicurezza nel trovare inalterati i sapori della volta precedente. Poi il piccante del peperoncino, elemento fondamentale della cultura gastronomica calabrese, che non copre gli altri sapori ma li irrobustisce.
Ma anche per la pasta e il pane che, dal 1987, anno di apertura, preparano ogni mattina, usando la trafila in bronzo che nobilita la prima, e la ‘nduja che rende ancora più attraente il secondo.
E anche il prezzo adeguatissimo, che non frena l’ordinazione della seconda bottiglia di vino ed evita il classico il-piatto-diviso-in-due, a salvaguardia della linea e del portafoglio.
Il lusso della semplicità
E infine qui si viene per la geniale semplicità di tutte proposte, con sapori decisi e assolutamente godibili. In particolare i primi piatti, quelli che maggiormente conquistano: al solo pensiero viene stimolata in modalità pavloviana la più ancestrale fantasia gastroerotica.
La pasta della trentennale trattoria è un vero delirio di consistenza, sapore, intensità, colore. È troppo invitante, si va sempre sul sicuro. Anzi, per dirla alla Verdone, sullo stra-sicuro! Gli spaghettoni alla tamarro (‘nduja, trevisana, pomodoro e crema di ricotta forte) lasciano una sensazione di pienezza e potenza. Quelli rossi di frate cipolla (spaghetti impastati con peperoncino, conditi con pomodorini saltati e cipolla di Tropea) non sono da meno. Più “delicati” gli spaghettoni della Sila, con asparagi, salsiccetta calabrese e pomodorini.
Avanti i secondi
Verrebbe voglia di bissare con la pasta, continuare con questa pietanza, anche se le proposte che seguono mettono in moto la tentazione di assaggiare quasi tutto. La parmigiana di melanzane, beh, un classico. La faraona, avvolta nel lardo calabro e ripiena di castagne e salsiccia, inizia già a essere più impegnativa. Ma la semplice nobiltà di filetto e controfiletto trova ampia rappresentazione in questa osteria di via Corio. Vengono proposti alla piastra, al finocchietto selvatico, al rosmarino. Ma il top è il filetto in padella alla normanna, con aglio, pecorino e prezzemolo. La cottura, la materia prima e gli ingredienti “poveri” sono perfettamente bilanciati per un risultato gustativo senza alcuna sbavatura. A completare il binomio pasta-filetto occorre aggiungere l’ambiente grazioso e curato, l’atmosfera ospitale e allegra e il servizio al tavolo davvero garbato. Tutto in linea con la filosofia del locale, nulla stona.
Dulcis in fundo
Si finisce il sacro pasto con piacevole dolcezza, assaggiando uno dei validi dessert proposti. Come ad esempio il tiramisù alleggerito con l’utilizzo di ricotta fresca; la perfetta pastiera con un piacevole aroma di bergamotto; o la splendida nocciolata, morbida cremosità di pasta di nocciole con ganache di cioccolato.
Da Dongiò per una trentina di euro – che a Milano sono nulla – si vive un’esperienza da vera trattoria, davvero golosa, rotondamente calabrese e profondamente umana.
Ideale per chi ama l’umanità, la gentilezza e la passione di chi ci coccola quando usciamo a pranzo. Adatto ad abitudinari dei sapori forti, ma raffinati, robusti e armoniosamente intensi.
Via Bernardino Corio 3
Milano – zona Porta Romana
tel. 02 55 11 372
349 276 10 11