L’autunno è la stagione in cui piantare i bulbi delle bulbose da fiore, un insieme botanico molto variegato di forme e colori che impreziosiscono i nostri giardini. I consigli della nostra botanica geniale su come piantare i bulbi
Gigli, tulipani, narcisi, fresie, iris, anemoni e tanto altro ancora: sono le bulbose da fiore, un insieme botanico molto variegato di forme e colori con cui si possono impreziosire angoli di giardino e di balcone per un effetto dirompente. E l’autunno è la stagione in cui piantare i bulbi, che vedremo sbocciare generosamente a primavera come un dono della natura per il nostro gesto di cura.
Vediamo quindi come orientarsi nella scelta e come praticare il trapianto e quali sono le cure successive d ricordarsi di eseguire nel modo più corretto.
Per incoraggiare gli interessati, va subito specificato che le bulbose sono facili da coltivare anche per chi non ha ancora esperienza di giardinaggio o per chi crede di avere il “pollice nero”.

I bulbi – Cos’è una bulbosa
Prima di addentrarci nelle diverse tipologie di fiori e nella loro tecnica colturale, vale la pena soffermarsi un attimo nel comprendere che cosa sia una bulbosa. Si tratta di una pianta che produce organi sotterranei (i bulbi) che le servono per accumulare sostanze di riserva da cui emettere, nella stagione idonea, steli e fiori. I bulbi poi servono anche alla pianta per autoriprodursi, poiché si moltiplicano tramite questa via vegetativa o asessuata.
Preparare lo spazio
Per le bulbose è bene scegliere un luogo abbastanza illuminato, in modo da ottenere fioriture molto abbondanti. Il terreno deve essere pulito da erba e radici di altre colture precedenti, allentato con una vanga o anche solo con la zappa e concimato, meglio se con un ammendante organico di qualità.
Come piantare i bulbi
Ma come piantare i bulbi? Una volta comprati i bulbi, bisogna piantarli in breve tempo: non si conservano a lungo come le bustine dei semi.
La profondità di interramento del bulbo dipende dalla sua dimensione: più è grandi, più profondo deve essere piantato. Fortunatamente sulle confezioni delle singole specie si trovano di solito delle indicazioni minime a riguardo, e noterete che si va dai 4-5 cm consigliati per gli anemoni fino ai 20 cm per i gigli.



Colori e tempi di fioritura
La scelta delle bulbose è chiaramente libera e soggettiva, e anzi, è proprio questa la parte più bella e creativa della loro coltivazione. Volendo si possono realizzare delle aiuole a settori cromatici ben distinti, per esempio raggruppando le specie dai fiori giallo-aranciati-rossi da una parte, gli azzurri-violetti-rosa dall’altra, e i bianchi in un’altra ancora. Quanto alle epoche di fioritura, tra i primi in assoluto che emergono a fine inverno citiamo narcisi, bucaneve, anemoni e crochi, in primavera gladioli e tulipani, mentre in estate e a volte fino all’autunno fresie, vari gigli e dalie. Combinare tante specie diverse nello spazio assicura di avere sempre qualcosa di fiorito per tanti mesi dell’anno.
Cure
Durante l’inverno non sarà necessario fare niente, mentre a primavera inizieranno le prime irrigazioni, che però non dovranno mai essere eccessive. Non bagnare la parte aerea delle piante è un’accortezza importante per non favorire eventuali malattie, ed è anche buono preferire acqua a temperatura ambiente per non provocare uno shock termico alle radici. Un’altra cura costante è la scerbatura, ovvero l’eliminazione delle erbacce che inesorabilmente nasceranno per tutta la stagione primaverile-estiva.
Per chi ha già delle bulbose in giardino
Le bulbose, come anticipato, tendono a riprodursi autonomamente proprio grazie alla generazione di nuovi bulbi sotterranei, ma è molto utile guidare questa riproduzione. Una volta seccata la parte aerea della pianta è consigliato dissotterrare i bulbi, lasciarli asciugare al sole e poi ripiantarli alle distanze adeguate aggiungendo del compost maturo o altro concime organico. Questo intervento non deve necessariamente essere praticato ogni anno ma almeno ad anni alterni. Se i bulbi venissero lasciati liberi di svilupparsi illimitatamente, infatti, le piante tenderebbero ad infittirsi di anno in anno producendo fiori sempre più piccoli e meno belli.
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