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La vendemmia 2024? Tra tante lamentele c’è anche chi stappa

Tra piogge e caldo estremi la vendemmia 2024 in Oltrepò è stata caratterizzata da alti e bassi, ma c’è anche chi si dichiara pienamente soddisfatto nonostante il meteo sfavorevole

In mezzo ai tanti vignaioli che si lamentano dell’andamento dell’ultima vendemmia, una voce fuori dal coro fa senz’altro notizia. Certo, le piogge che hanno imperversato sui vigneti fino a giugno inoltrato, per poi essere avvicendate da una calura per molti versi fuori del normale, non sono state di aiuto ai produttori italiani.

Ma non è andata allo stesso modo per tutti: “Nonostante i problemi derivati da un meteo sfavorevole”, racconta Marco Maggi, titolare della Cantina Francesco Maggi, situata a Canneto Pavese, nel cuore dell’Oltrepò, “siamo a riusciti a mantenere una buona sanità nei vigneti e a raccogliere uve integre e in buona quantità, per tutti i vitigni, dal Pinot Nero al Riesling, dalla Croatina a Barbera, Vespolina e Uva Rara. A questo risultato ha contribuito anche la posizione delle nostre vigne, esposte a Sud-Ovest a un’altitudine medio alta”.

Il primo vino della vendemmia 2024: il Pinot Nero “2278”

In attesa di assaggiare i vini dell’azienda oltrepadana – su tutti il Buttafuoco Storico “Vigna Costera”, vino iconico dell’Azienda – in occasione della settantesima edizione della manifestazione “Autunno Pavese”, che si è svolta a Pavia all’inizio di ottobre, Maggi ci ha presentato il suo primo vino della nuova vendemmia: il Pinot Nero “2278”.

Buttafuoco
Il Buttafuoco Storico “Vigna Costera”

Attenzione: non è un vino en primeur, ma un Metodo Martinotti che ci ha regalato tutta la freschezza e la gioia di vivere della sua gioventù. Dalle stesse uve, vendemmiate in agosto, si otterranno il Metodo Classico “Armonia” e il Rosé “Atacama”.

La Cantina “Francesco Maggi” è un’Azienda famigliare fondata nel 1940 da Francesco Maggi, successivamente sviluppata dai suoi figli, Angelino e Giuseppe, e ora dal nipote Marco. Dispone di 29 ettari di vigneto, di cui 25 di proprietà. La produzione media è di circa 150 mila bottiglie l’anno, divise tra una ventina di etichette, espressione delle diverse tipologie del territorio.

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