Università Oxford: con i sanificanti aumentano avvelenamenti da alcol
Chiusi i bar, sprangati i ristoranti e disincentivati gli spritz. I consumi di etanolo sono stati messi alle corde. Ma tra gli affezionati i più furbi e lungimiranti hanno saputo ovviare al problema. Trasformandolo in una (enorme) opportunità. In che modo? Attraverso una continua e maniacale sanificazione delle mani. Sì, perché fluidi, gel e spray per disinfettare le mani che hanno riempito zaini e borsette e affollato uffici, scuole e mezzi pubblici, sono tutti a base alcolica. Ovvero hanno come principio attivo lo stesso composto chimico responsabile dell’euforia da sbornia.
L’eccessiva detersione delle mani con i gel mani non è però passata inosservata. I ricercatori della prestigiosa università Oxford hanno avviato uno studio sugli effetti delle eccessive lubrificazioni con soluzioni idroalcoliche. E hanno scoperto l’inghippo: l’alcol dalla pelle viene assorbito, entrando in circolo. E andando così a provocare inaspettate ebbrezze covid-dipendenti. Gli scienziati della storica università inglese hanno riscontrato un aumento dei casi di avvelenamento e hanno lanciato l’allarme attraverso una pubblicazione sulla rivista BMJ Evidence Based Medicine.
L’analisi, firmata da Georgia Richards, ha rilevato che in UK i casi di avvelenamento legati a questi prodotti sono aumentati del 61% tra 2019 e 2020. Tra il 1° gennaio e 16 settembre, sono passati da 155 (nel 2019) a 398 di quest’anno. I casi hanno riguardato tutte le fasce d’età, dai bambini agli adulti, fino ad anziani e pazienti ricoverati in ospedale. “Si è data giustamente tanta enfasi all’importanza dell’igiene delle mani per la prevenzione del contagio – sottolinea Richards – ma non si è lavorato allo stesso modo per creare consapevolezza sui potenziali rischi di questi prodotti.