Bollani Biciclette è una realtà artigianale milanese specializzata in due ruote di alta gamma, design e su misura. I suoi modelli ispirati a mezzi storici come la Graziella e la Saltafoss o al mondo dell’auto e della nautica sono richiesti in tutto il mondo: dal Giappone agli Emirati Arabi
Il pezzo più pregiato è la Scilla, un gioiello da 10 mila euro con tanto di portasigari e jack per caricare lo smartphone, disegnato ispirandosi al motoscafo Riva Aquarama e realizzato con struttura in mogano e pelle con la stessa tecnica utilizzata per le imbarcazioni. Ma il catalogo di Bollani biciclette, giovane marchio milanese che in soli sette anni di attività ha saputo imporsi a livello mondiale con biciclette di alta gamma, realizzate su misura e apprezzatissime in Giappone, negli Stati Uniti e guardate con grande interesse anche negli Emirati Arabi, è molto più ampio.

Fondata nel 2013 da Enzo Bollani, eclettico e talentuoso imprenditore che ha realizzato i primi due modelli un po’ per gioco, l’azienda ha infatti conquistato velocemente spazio nel cuore degli appassionati di moda, design, stile e tecnologia italiana. Ed è riuscita da un lato a lanciare nuovi modelli, unici per caratteristiche e disegno, dall’altro a rivalutare in chiave contemporanea modelli storici come la Graziella e la Saltafoss.
“Tutto è nato da una mostra che avevo organizzato a Milano, al Musée du Croco, con il titolo di “Sono in fuga”, ispirato alla canzone di Lucio Dalla”, racconta Bollani. In occasione di quell’evento, che nel luglio 2013 rappresentò la prima esposizione dedicata alle biciclette a scatto fisso nel capoluogo lombardo, “chiesi a uno degli artigiani che avrebbero esposto le proprie biciclette di realizzare due modelli su mio disegno, recuperando due vecchi telai Bianchi che avevo trovato”, spiega il titolare dell’azienda.

Nacquero così i primi esemplari della Marenero, nera con i cerchi arancioni, e della Miami, color bianco luminescente, che già durante la mostra attirarono l’attenzione degli appassionati. L’interesse fu tale che, quando vennero prodotti i primi due modelli ufficiali, non ci fu nemmeno il tempo di metterli in vendita che arrivò la prima richiesta.
“Stavamo facendo lo shooting a Villa Olmo a Como, e un ex designer dell’Alfa Romeo originario di Dubai si fermò a guardare la bicicletta, si avvicinò e, dopo aver fatto una serie di domande, mi chiese subito di acquistarla”, racconta Bollani. “Io non avevo nemmeno pensato a che prezzo metterla in vendita, ma ovviamente appena finito lo shooting gliela feci consegnare in hotel”.
Fu così che la prima bicicletta Bollani finì negli Emirati Arabi. Da lì alla consacrazione il passo fu breve. Grazie alla sapiente fusione di materiali ricercati e dettagli tecnici innovativi, come il freno joystick, realizzato con brevetto di proprietà, le biciclette del marchio milanese, che ha il proprio showroom in via Procaccini, cominciarono a registrare un numero crescente di ordini.
“Restiamo una piccola impresa di otto persone, specializzata nelle produzioni speciali, realizzate ad hoc o a tiratura limitata”, sottolinea Bollani, “ma le richieste sono in costante aumento. Oggi produciamo un centinaio di esemplari all’anno, ma abbiamo intenzione di aumentare la produzione per soddisfare i nostri clienti, che sono al 90% esteri”.
Tra le novità per il 2021, tre nuovi modelli che arricchiranno il catalogo. “Il primo sarà ispirato al mondo della mitica Lancia Stratos, il secondo sarà una bici elettrica da città con telaio in acciaio, e l’ultimo sarà un disegno molto originale con inserti in faggio australiano e argento”, anticipa il fondatore, che ha in programma anche un restyling della Scilla.
Il primo mercato per le biciclette marchiate Bollani, le cui richieste sono tali che i tempi di consegna variano in base ai modelli e alle specifiche da un minimo di un mese a un massimo di quattro mesi, è il Giappone, seguito dagli Stati Uniti e dalla Francia. Poi arrivano Germania, Spagna e Italia. Caso a parte sono gli Emirati Arabi, dove i modelli esclusivi prodotti dall’azienda milanese vengono addirittura considerati articoli di design.

D’altra parte, l’estetica rappresenta una delle caratteristiche distintive di Bollani. Disegnati a mano da Enzo, che ha ereditato il talento artistico dal nonno Georges Sécan, pittore francese del secolo scorso, i modelli sono ispirati perlopiù al mondo della nautica e a quello dei motori, in particolare alle auto d’epoca.
Nessuna sorpresa, quindi, che tra i clienti ci siano non solo parecchi vip, tra cui Daniela Santanché e il Twiga di Marina di Pietrasanta, ma anche il mondo della moda. I primi cinque esemplari della SaltaCross, ad esempio, realizzati guardando al passato glorioso della Saltafoss, andarono in tutte le campagne pubblicitarie internazionali del designer tedesco Philipp Plein.
Un bel valore aggiunto per un prodotto Made in Lombardia, diventato rapidamente un nome riconosciuto a livello internazionale.