L’azienda valtellinese, nata 40 anni fa, realizza pezzi per ambiti nei quali non sono ammessi errori o sbavature: automobili sportive, chirurgia ortopedica, produzione di energia.
Valtecne: la meccanica di precisione. I loro pezzi ad altissima precisione sono richiesti in tutti quegli ambiti nei quali non è ammessa la possibilità di errore o anche solo di una sbavatura. Dal settore delle auto sportive a quello dell’energia, fino al medicale, per il quale produce strumenti e impianti per la chirurgia dell’anca, del ginocchio, della spalla e della spina dorsale, Valtecne rappresenta il punto di riferimento in Italia e all’estero per chiunque voglia andare sul sicuro ed evitare brutte sorprese.
D’altra parte, se questa azienda famigliare con poco più di 200 dipendenti è riuscita a imporsi in una serie di mercati iper competitivi pur rimanendo nel piccolo comune di Berbenno di Valtellina (Sondrio), più vicina alle piste da sci dell’Aprica o di Bormio che ai cuori pulsanti dell’industria ad alto contenuto tecnologico, è proprio grazie a caratteristiche che ne fanno una realtà unica. Come la capacità di rispondere in maniera rapida e flessibile anche alle richieste più particolari. E come il know-how sviluppato in quarant’anni di attività, iniziati nel 1983 con 5 addetti e una piccola officina meccanica per lavorazioni di precisione e celebrati nei giorni scorsi con lo sbarco in Borsa sul listino Euronext Growth Milan dedicato alle piccole e medie imprese che puntano alla crescita.
Meccanica di precisione: un affare di famiglia
“Tutto è cominciato con mio padre Vittorio, che è presidente dell’azienda e che, dopo una lunga esperienza imprenditoriale in Svizzera, decise di tornare in Italia e investire le sue risorse ed energie in una nuova sfida”, racconta Paolo Mainetti, amministratore delegato di Valtecne. “Con alcuni soci rilevò un piccolo laboratorio nel comune di Berbenno di Valtellina e cominciò a cercare clienti sulle Pagine Gialle, appassionandosi giorno dopo giorno a lavorazioni delle quali fino a quel momento non si era mai occupato”.
Se all’inizio il settore di riferimento era quello meccanico, già allora con la peculiarità dell’alta precisione, con il passare degli anni i segmenti industriali serviti si sono progressivamente ampliati. “Quello che ci ha fatto sempre crescere è stata la scelta fin dal principio di occuparci di particolari di difficoltà molto elevata”, spiega Mainetti. “Questo, grazie a persone capaci e appassionate che hanno accompagnato il nostro percorso e grazie a clienti che ci hanno dato fiducia, ci ha consentito di alzare sempre più le nostre competenze e di trovare spazio in una serie di nicchie di mercato, caratterizzate tutte dall’esigenza di produrre pezzi difficili, ad altissima precisione e con tempi di consegna certi”.
“Più difficile è il pezzo, più noi facciamo la differenza”
Che si parli di un particolare necessario per regolare l’assetto di un’auto sportiva, della paletta di una turbina per la produzione di energia o di uno strumento per un intervento chirurgico sulla colonna vertebrale di un paziente, “più difficile è il pezzo, più noi siamo bravi e in grado di fare la differenza”, assicura l’amministratore delegato di Valtecne. “I nostri pezzi hanno un livello qualitativamente elevato ”.
Non sorprende, quindi, che dallo stabilimento valtellinese passino tutti i più importanti gruppi a livello internazionale attivi nei vari settori di riferimento, inclusi numerosi marchi ultra conosciuti i cui nomi sono coperti da rigidissimi accordi di riservatezza. “Produciamo su progetto e richiesta dei clienti, e quello che esce dai nostri impianti produttivi va un po’ in tutto il mondo. Questo anche grazie alle certificazioni di qualità di cui ci siamo dotati nel corso degli anni, sia in ambito industriale sia in campo medicale”, spiega Mainetti.
I 40 anni e la quotazione in Borsa
È proprio quest’ultimo che negli ultimi anni ha trainato una crescita consistente del fatturato, che tra il 2016 e il 2022 è aumentato in media dell’11,5% all’anno, fino ad arrivare a quota 13,9 milioni di euro di valore della produzione nel solo primo semestre 2022 (il dato complessivo del 2022 verrà reso noto con le tempistiche previste da Piazza Affari, Ndr). Quanto ai prossimi obiettivi, “la quotazione in Borsa ci consente di guardare a un’ulteriore crescita in termini di tecnologia e know-how per completare le nostre produzioni ed espanderci eventualmente in altri settori”, annuncia Mainetti. Il tutto sempre mantenendo ben salde in Valtellina le proprie radici, perché “questo è in territorio dove la passione e la capacità di lavorare delle persone è così alta da fare la differenza”.