Spumante365 è la prima enoteca online specializzata esclusivamente nella vendita di “bolle” italiane. Nel suo catalogo soprattutto piccoli produttori e vitigni autoctoni.
Forse parlare di follia sarebbe troppo. Ma la scelta di lanciare un’enoteca online così specializzata da trattare esclusivamente spumante italiano è comunque tanto estrema da richiedere una buona dose di coraggio condita da un pizzico di incoscienza.
Per dare un’idea di cosa questo possa rappresentare per il mondo del vino, basti pensare che è come se un negozio di scarpe decidesse di vendere solamente sandali, e per giunta solo Made in Italy. O se un fruttivendolo scegliesse di proporre nel proprio negozio esclusivamente mele, peraltro solo quelle coltivate nel nostro Paese.
Il cambio di vita nel segno dello spumante
Eppure, questa start up innovativa lanciata nel giugno 2020 da Marco Duò, trentanovenne di Varese che ha lasciato il proprio lavoro nel mondo della comunicazione per lanciarsi nel commercio online sull’onda di una grande passione per il vino – o meglio dire per le bollicine italiane – è riuscita a imporsi in tempo record come punto di riferimento per tutti gli amanti dello spumante Made in Italy. E il suo catalogo è cresciuto così rapidamente che arriverà ben presto a coprire tutte le regioni italiane e a diventare “la più rifornita piattaforma di spumantistica al mondo”, assicura Duò, fondatore e amministratore delegato di Spumante365.
“Da appassionato del mondo del vino ho sempre amato esplorare e scoprire le piccole produzioni locali e i vitigni autoctoni”, racconta Duò, che è diventato Sommelier AIS per passione ben prima di immaginare un futuro di questo tipo. “Così ho scoperto che il mondo delle bollicine va molto al di là della Franciacorta, del Trento DOC, dell’Alta Langa e dell’Oltrepò Pavese, e che prodotti interessantissimi esistono anche in molte altre regioni. Spesso si tratta di produzioni sconosciute che valorizzano vitigni autoctoni”.
Obiettivo: diventare la più rifornita piattaforma di spumantistica al mondo
Da lì alla decisione di lanciare un’enoteca digitale verticale (cioè iper specializzata) il passo è stato breve. Nonostante la tendenza dei competitor in questo settore sia quella di ampliare sempre più il catalogo dei propri prodotti, comprendendo spirits, liquori, distillati e proposte esperienziali, come le visite in cantina o le degustazioni in vigna, “noi abbiamo voluto entrare in questo contesto con una specializzazione che nessuno aveva ancora esplorato”.
Una proposta che è piaciuta sia agli appassionati di vino, sia alle cantine. Oggi il catalogo di Spumante365 conta infatti quasi 200 aziende, la maggior parte delle quali di piccole dimensioni. E l’obiettivo è quello di “raggiungere le mille referenze entro il primo trimestre del 2023”, annuncia Duò, che in questo momento è impegnato nel secondo round di raccolta di capitali da investitori italiani e stranieri, grazie ai quali punta a consolidare la propria posizione sul mercato nazionale ed espandersi all’estero.
Metodo classico, Martinotti e ancestrale
Dai metodi classici più famosi, a partire da Franciacorta e Trento DOC, ai metodi Martinotti, con il Prosecco ma non solo, fino ai vini prodotti con metodo ancestrale, una spumantizzazione che si basa sulla rifermentazione naturale in bottiglia, e alle piccolissime produzioni di ultra nicchia: gli scaffali virtuali dell’enoteca offrono una varietà in grado di soddisfare le richieste e la curiosità di un pubblico davvero ampio. Soprattutto di chi cerca prodotti impossibili (o quasi) da trovare altrove e per chi ai grandi nomi, che pure sono presenti in catalogo, preferisce le piccole aziende.
Spazio soprattutto ai piccoli e prezzi competitivi
“Il 70% delle cantine presenti in Spumante365 sono di piccole dimensioni, alcune delle quali con poche migliaia di bottiglie prodotte, incapaci quindi di affacciarsi ai mercati esteri”, spiega Duò. È anche per questo che “preferiamo acquistare in anticipo per rispettare il lavoro del produttore: piccoli loro piccoli noi, nella logica di promuovere vini di assoluta qualità riuscendo a essere competitivi sui prezzi”. Ed è anche per questo che presto l’azienda si affaccerà sui mercati europei, per poi puntare al Nord America.
Non male per un’impresa nata da un lampo di genio e da un pizzico di follia, la cui voglia di scoprire e raccontare lo straordinario patrimonio vitivinicolo italiano ha un valore che va al di là di quello commerciale. Cheers!