Il Gruppo Beta è il punto di riferimento per il mondo del racing e per i professionisti che cercano prodotti di altissima qualità a cui affidarsi nei momenti decisivi.
Per gli appassionati di motori, che si tratti di Formula 1, Moto Gp o di qualsiasi altra categoria di competizioni su due o quattro ruote anche negli angoli più remoti del pianeta, il loro nome è così famigliare da rappresentare ormai una parte irrinunciabile dell’allestimento di un box degno di questo nome. Nel mondo del racing il marchio Beta è, infatti, da oltre 50 anni il punto di riferimento per chiunque cerchi utensili e carrelli “Tank” di alta qualità ai quali affidarsi nei momenti di maggiore pressione, quando ogni dettaglio può fare la differenza tra una vittoria e un ritiro.
Ma anche al di fuori di quello che rappresenta sicuramente il contesto di maggiore visibilità, grazie anche a un legame naturale dovuto al fatto che la sede storica dell’azienda, a Sovico (nel cuore della Brianza monzese), dista appena cinque chilometri dall’Autodromo Nazionale di Monza, i suoi prodotti e i suoi standard rappresentano un punto di rifermento a livello internazionale. Poco cambia che si guardi al settore della manutenzione industriale, a quello della meccanica o a quello dell’autoriparazione: le chiavi inglesi, quelle di manovra, i giravite, le pinze, le brugole e i cricchetti Beta sono universalmente considerati il top del mercato.
Un secolo di storia alle spalle
D’altra parte l’azienda brianzola, può contare su un secolo di storia. Anzi, a voler essere pignoli, su 99 anni di storia. L’azienda è, infatti, stata fondata nel 1923 da Alessandro Ciceri. “Il mio bisnonno era un operaio specializzato con un istinto molto sviluppato per i materiali, che decise di dar vita a una sua attività, prima per la produzione di stampi e poi direttamente per lo stampaggio a caldo”, racconta Roberto Ciceri, presidente e amministratore delegato del Gruppo Beta, il quale dalle generazioni precedenti ha ereditato non solo l’azienda di famiglia, ma anche una visione illuminata del ruolo dell’imprenditore che ricorda quella di personaggi del calibro di Adriano Olivetti o Michele Ferrero.
Manager di razza, che dietro ai modi affabili, a un’ironia fulminante e a un talento comunicativo straordinario nasconde uno spirito competitivo che sembra derivato direttamente dal mondo delle corse, è lui che negli ultimi anni ha portato Beta a crescere tanto da diventare un gruppo con quasi mille collaboratori, 8 stabilimenti produttivi in Italia e 11 filiali nel mondo.
Fatturato raddoppiato negli ultimi 6 anni
Solo negli ultimi 6 anni il marchio brianzolo ha raddoppiato il numero di dipendenti e il fatturato rispetto al 2016, con l’asticella per il 2022 fissata a quota 250 milioni di euro. E lo ha fatto senza rinunciare a quelle peculiarità che contraddistinguono le aziende famigliari italiane di maggior successo. Dal legame con un territorio nel quale la presenza di Beta contribuisce a un’occupazione pressoché piena, alla cura di tutti quegli aspetti, come la bellezza degli ambienti di lavoro, la qualità della mensa e l’alto livello del welfare aziendale, che contribuiscono a migliorare la vita di dipendenti e collaboratori. Fino alla capacità di essere sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza: “Non crediamo tanto nei brevetti, ma piuttosto nella velocità, perché preferiamo che siano gli altri a inseguirci”, assicura Ciceri.
Non solo. “Quando abbiamo deciso di crescere attraverso acquisizioni, come abbiamo fatto negli ultimi anni, lo abbiamo sempre fatto considerando non solo i prodotti, ma anche la cultura delle aziende che andavamo a rilevare”, sottolinea Ciceri. “Tra l’altro, quando siamo entrati in casa d’altri lo abbiamo sempre fatto bussando alla porta e con il rispetto dovuto nei confronti della storia dell’azienda e dei proprietari”.
Gli utensili Beta in oltre 100 Paesi nel mondo
È con questo spirito che, a partire dal 2018, Beta ha ampliato il proprio ambito di azione al settore dei sistemi di connessione elettrica e degli attrezzi da lavoro per l’elettricista (acquisendo BM Spa), dell’architettura e arredamento da officina (3DBeta), delle verniciature speciali di arredi in metallo (VGF) e della produzione di abrasivi (con Abra Beta ed Elpa Abrasivi). Oggi Beta ha in catalogo 20 mila articoli diversi, che diventano 40 mila se si considerano anche le altre aziende del gruppo. Esporta in oltre 100 Paesi in tutto il mondo, con un 41% di fatturato estero.
Una dimensione destinata a crescere presto con due nuove acquisizioni già in programma, con l’obiettivo di tagliare il traguardo del secolo di attività con un ulteriore incremento del fatturato. Il tutto con la stessa passione e orgoglio che hanno fatto la fortuna di Beta nei primi 99 di storia.