Si è sviluppato negli anni Settanta in Messico. È esploso in Spagna, dove oggi è addirittura il secondo sport più praticato dopo il calcio. Ma il padel ha un cuore tutto lombardo.
La nuova disciplina che si gioca con regole simili a quelle del tennis, ma su una superficie di dimensioni ridotte le cui pareti laterali fanno parte integrante del terreno di gioco, ha infatti nel bresciano l’azienda leader a livello europeo nella realizzazione dei campi da gioco. Negli ultimi quattro anni la Forgiafer di Calvisano, comune con poco più di 8 mila abitanti a una trentina di chilometri a Sud di Brescia, noto in ambito sportivo soprattutto per la storica società di Rugby, ha infatti prodotto oltre 600 campi. Il 20% di questi lo ha installato all’estero, conquistando i mercati del Nord Europa, degli Emirati Arabi, del Marocco, delle Mauritius e delle Maldive.
E pensare che tutto ha avuto origine dalla riconversione di un’azienda che fino a pochi anni fa produceva cancelli in acciaio automatizzati e che, dopo essere diventata leader in Italia, a partire dal 2008 aveva visto progressivamente diminuire il proprio fatturato a causa della crisi del settore immobiliare. Dopo il fallimento di Lehman Brothers e gli effetti dell’esplosione della bolla dei mutui subprime sull’economia mondiale “ci siamo ritrovati a fare i conti con un calo del lavoro e con prospettive sempre meno rosee per il futuro, fino a quando nel 2015 un mio amico commercialista mi ha fatto incrociare il mondo del padel”, racconta Claudio Galuppini, titolare dell’azienda nata oltre trent’anni fa come piccola officina per lavori da fabbro e oggi ribattezzato “Mr Padel” da amici e clienti.
È in quel momento che un suo lampo genio sommato all’inventiva imprenditoriale ha trasformato un incontro fortuito in una svolta per l’azienda. Che oggi, ad appena cinque anni di distanza, è diventata non solo la più grande struttura produttiva di campi da padel in Europa, ma anche un punto di riferimento assoluto in termini di qualità e sicurezza. “La prima cosa che notai osservando quei campi da padel fu che erano molto migliorabili dal punto di vista estetico e strutturale, perché erano bruttini e poco adatti a durare rimanendo esposti agli agenti atmosferici”, spiega Galuppini. Fu così che “mi misi a ragionare e lavorare sui modelli, considerando tutte le problematiche della gestione di una struttura all’aperto che mi erano ben note trattando acciaio per esterno da più di trent’anni”.
Da lì al successo il passo fu brevissimo. “Dopo aver lavorato alcuni mesi per creare i primi modelli, li presentammo e installammo al Foro Italico di Roma per gli Internazionali di padel del 2016”, ricorda il titolare di Forgiafer. Un biglietto da visita grazie al quale la conquista del mercato è proseguita di pari passo con la diffusione dell’amore per questo gioco tra gli appassionati di sport, tra i quali si contano moltissimi vip e sportivi professionisti. Da Francesco Totti a Roberto Mancini, da Max Giusti ad Alessandro “Billy” Costacurta: sono tantissimi i volti noti che amano il padel, che lo praticano e che possiedono uno o più campi, quando non addirittura centri attrezzati.
Ma il fenomeno è molto più ampio. Basti pensare che durante la scorsa estate l’azienda ha ricevuto in media una richiesta di preventivo ogni 8 minuti. E che solamente nel corso del 2020 i campi prodotti e installati sono stati oltre 300.
“Oggi in azienda siamo oltre quaranta persone, una quindicina delle quali inserite in tempi recenti proprio per far fronte al boom di richieste che riceviamo per i campi da padel”, conferma Galuppini. “In Europa la concorrenza è soprattutto spagnola, anche se noi abbiamo puntato fin da subito sulla qualità e sul rispetto delle normative tecniche per le costruzioni, che ci auguriamo diventino presto il riferimento normativo per un settore che, essendo molto giovane, non è ancora normato e inquadrato adeguatamente”.
Nel frattempo, l’azienda sta crescendo anche al di fuori del mercato nazionale e di quello europeo, con richieste un po’ da ogni angolo del pianeta. “Ci stanno cercando dall’estero perché ci riconoscono una qualità che oggi, senza falsa modestia, è la migliore al mondo, anche in termini di sicurezza e resistenza. Noi contiamo di continuare ad assumere personale perché dobbiamo aumentare la produzione, e siamo contenti di creare lavoro non solo nell’indotto, ma anche nei circoli sportivi, dove stanno nascendo tante nuove figure professionali specializzate proprio nel padel”, conclude Galuppini.