La startup Hubique utilizza la realtà aumentata per trasportare gli acquirenti direttamente all’interno della propria futura casa, dove possono immergersi negli spazi e scegliere finiture e arredi.
La novità che colpisce maggiormente l’immaginario è senza dubbio l’utilizzo della realtà virtuale e aumentata. Poter trasportare i potenziali acquirenti direttamente all’interno della propria futura casa, consentendo loro di immergersi negli spazi, scegliere le finiture e gli arredi e vedere con i propri occhi come sarà il contesto nel quale andranno a vivere, rappresenta infatti un radicale cambio di prospettiva rispetto a ciò che è accaduto finora.
Ma il visore di Meta per trasformare in realtà (virtuale) quello che siamo normalmente abituati a vedere in due o massimo tre dimensioni, su un foglio di carta o sullo schermo di un pc, rappresenta solo la punta dell’iceberg di ciò che Hubique, startup milanese specializzata nell’ideazione e creazione di esperienze digitali per il settore immobiliare, è in grado di fare. Nata da un’intuizione di Alessandro Gatti, imprenditore geniale e poliedrico già impegnato nell’ambito immobiliare come presidente dello smart building developer Rehalta, vicepresidente del Gruppo Immobiliare Gabetti e azionista della prima ora del portale immobiliare Wikicasa, Hubique punta infatti a diventare leader per i servizi Proptech, la tecnologia digitale applicata al mondo dell’immobiliare e delle costruzioni. Considerate le premesse, una vera e propria rivoluzione per un settore che è finora rimasto ancorato a un modello d’espressione del secolo passato.
Agenzie immobiliari: innovazione a rilento
“Quello delle agenzie immobiliari è un settore che è stato poco spinto verso l’innovazione, visto che sono abituate a lavorare con una forte richiesta e non hanno mai avuto bisogno di rivedere il proprio modello”, spiega Stefano Nicotra, amministratore delegato di Hubique, startup il cui nome è frutto di una riuscita crasi tra il termine anglosassone Hub (centro) e la parola latina ubique (ovunque, in ogni luogo). “In questa fase storica, nella quale si sta sviluppando il Proptech, le agenzie corrono però grandi rischi, perché l’impatto che la tecnologia avrà anche su questo settore sarà enorme”.
Le soluzioni digitali possono, infatti, essere applicate ai più diversi ambiti. Dalla costruzione degli edifici alla loro manutenzione, fino alle compravendite. “Grazie agli sviluppi tecnologici i principali attori del settore immobiliare, a partire dagli agenti, dai costruttori e dagli sviluppatori, potranno fare il proprio lavoro meglio di prima”, sottolinea Nicotra.
Un viaggio virtuale dentro la propria casa
“Grazie alla tecnologia le persone non dovranno più limitarsi a immaginare quel che sarà, ma potranno viverlo ancor prima che esista realmente”, spiega l’AD di Hubique. “Potranno passeggiare virtualmente all’interno degli ambienti e cambiare le finiture con un clic. La possibilità di scegliere mobili e finiture già in una fase molto preliminare velocizza e semplifica una serie di passaggi che ora sono molto frammentati, riduce il rischio di errori e di cambi in corsa e rende più fluidi una serie di processi che spesso incidono negativamente sulla soddisfazione delle parti”.
Un effetto positivo che si traduce in un aumento della conversione in vendite dei contatti attivati, in un accorciamento dei tempi di permanenza sul mercato di un immobile e, nel caso di progetti ancora in fase di lancio, in un incremento delle vendite sulla carta. Ma anche in una drastica riduzione degli spostamenti all’ultimo momento di punti luci, prese di corrente, attacchi per l’acqua e scarichi, e della delusione di scoprire che quel parquet o quel divano di cui ci eravamo innamorati nel salone espositivo, in casa nostra fanno tutt’altra impressione.
Non solo. “Questo consente alle agenzie anche di profilare l’acquirente e di andargli a proporre le soluzioni più adatte a lui, oltre che di fidelizzarlo: se l’esperienza è positiva, è più facile che si rivolga di nuovo a loro quando vorrà vendere casa o comprarne un’altra”, sottolinea Nicotra. In tal senso, Hubique si occupa anche di seguire nuovi progetti di sviluppo residenziale, con temporary store in cantiere per integrare l’offline con l’online, rendering di interni ed esterni, ma anche naming, storytelling. “Di fatto tutto quello che può trasportare l’utente in un’esperienza mentale che rende più semplice l’acquisto, decisione che viene tuttora presa soprattutto di pancia”, conclude.