L’Italia è il paese tra i più vulnerabili ed esposti, ma il nuovo piano UE e gli investimenti previsti possono ancora mettere al riparo le nostre aziende, che già hanno subito diversi attacchi hacker. Parlano gli esperti Brunetti e Giannetto
L’Unione Europea potrebbe essere ad un punto di svolta per quanto riguarda la gestione della cybersicurezza. L’adozione, in via di definizione, della direttiva ‘NIS2‘, proposta dal Consiglio e dal Parlamento Europeo, ha lo scopo di delineare delle linee guida comuni per rispondere tempestivamente agli incidenti informatici nel settore pubblico e privato in EU.
La direttiva UE
In sintesi, la legge prevede l’implementazione di forme di sicurezza in ambito informatico molto più stringenti per tutte le aziende, pubbliche o private. Le aziende coinvolte includono il settore energetico, quello sanitario, la PA, i provider di servizi digitali e le aziende del servizio postale, solo per citarne alcuni.
Se ciascuno saprà rispondere in maniera proattiva ed adeguarsi velocemente al cambiamento, la strada verso un vero e proprio salto di qualità in termini di sicurezza informatica sarà spianata.
Il prossimo passo sarà la cyberresilienza, finalizzata a proteggere la rete ed i sistemi informatici centrali. La spinta in vanti dal punto di vista legislativo, accompagnata dai molteplici investimenti previsti (come ad esempio gli 1,6 miliardi del programma Europa Digitale per il periodo 2021-2027) delineano un quadro complessivo favorevole per pubbliche amministrazioni, imprese e singoli cittadini, verso una reale sicurezza informatica europea.
La cyberwar in Italia
Si parla continuamente di cyberwar, attacchi hacker. Ne abbiamo parlato con Renato Brunetti, presidente di Unidata, operatore di telecomunicazione leader nella fornitura di fibra ottica e nella domotica.
L’enorme attenzione mediatica su questi temi fa pensare che il pericolo più grande della nostra era sia proprio quello della manomissione o della perdita dei dati.
“L’Italia parte da una posizione di svantaggio in materia, ma le cose potrebbero cambiare ora che è stata presentata la nuova Strategia Nazionale di Cybersicurezza per il quadriennio 2022-2026”.
Un piano da 1,2% di investimenti nazionali annui
“Un’opportunità per recuperare il passo rispetto all’Europa, agevolando i provider di soluzioni di cyber sicurezza e migliorando così i sistemi informativi nazionali”.
“Certo, il rischio di attacchi non riguarda solo gli enti dello Stato e le grandi Istituzioni, ma coinvolge sempre più spesso aziende private di piccole e medie dimensioni e singoli cittadini”.
“Sono convinto che la direttiva ‘NIS 2’ possa dare un ulteriore slancio alla crescita del settore in Italia, ad oggi già ricco di aziende, come Unidata, capaci di offrire soluzioni che garantiscono la massima sicurezza, permettendo la fruizione dei dati anche in caso di guasti o manutenzione”.
Lavorare per garantire il giorno per giorno ma anche eventi eccezionali
“Vi sono infatti due livelli di sicurezza informatica che devono essere garantiti: uno è quello che copre il day-to-day di un’azienda o di un privato, l’altro è il supporto ulteriore che deve essere assicurato in caso di eventi di portata eccezionale”.
Infatti, Antonio Giannetto, amministratore delegato di ReeVo, ci ha spiegato che “Il panorama delle minacce digitali si è evoluto in maniera estremamente rapida negli ultimi anni”.
Una minaccia sottovalutata
L’accelerazione della digitalizzazione e la continua crescita del volume dei dati prodotti hanno consentito una maggior diffusione degli attacchi cyber, che oggi rappresentano una pericolosa minaccia “che troppo spesso – spiega Giannetto – soprattutto qui in Italia, è stata sottovalutata”.
“Inoltre, l’attuale contesto internazionale ha esposto in maniera considerevole gli enti governativi italiani, le società strategiche per l’interesse nazionale nonché le aziende sanitarie e ospedaliere alla possibilità di attacchi informatici, mostrando la vulnerabilità dei sistemi sia pubblici e sia privati”.
La vulnerabilità italiana
“Per questo motivo l’approvazione della direttiva NIS2 rappresenta un passo fondamentale per la sicurezza digitale europea e del nostro Paese. Porterà ad aumentare la resistenza cibernetica delle infrastrutture chiave del Paese e dei soggetti pubblici e privati che svolgono funzioni essenziali per lo Stato”.
“È importante far comprendere a tutti che ormai i dati rappresentano il vero tesoro di ogni azienda e istituzione, dobbiamo, quindi, impegnarci a difendere la loro riservatezza e la loro integrità per conservarne il valore”.
“ReeVo come provider italiano specializzato in servizi Cloud e Cyber Security ha sempre prestato estrema attenzione all’aspetto della sicurezza dei dati e delle applicazioni, fornendo ai nostri clienti i migliori servizi Cloud in un ambiente ad alto livello di sicurezza e servizi Cyber in grado di analizzare tutto ciò che accade sulle loro reti per prevenire e bloccare, grazie anche all’intelligenza artificiale, ogni tentativo di attacco cyber”.
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