Nel format visibile su Prime Video la fiction prevale sulla realtà, in un mix di sfarzo ostentato e kitsch, ma anche di lacrime e risate.
Il problema non sono i Ferragnez. Il problema è il come guardarli. Un’amica suggerisce di bere prima un doppio Campari. Annebbia la mente, la vita è più rosa. Ma non sempre basta. Perché a meno che si sia incorreggibili fan della coppia più famosa d’Italia, quindi disposti a tutto – ma proprio a tutto – si deve avere coraggio e superare anche un certo imbarazzo per seguire su Prime Video tutti i primi cinque episodi (per gli irriducibili gli altri tre saranno disponibili dal 16 dicembre) della serie “The Ferragnez”.
Ma tant’è. Anche i ricchi piangono e la serie è destinata a fare discutere a prescindere. E qui purtroppo sta il punto: non si può ignorarla. È ormai come per i social, di cui Chiara e Federico sono indiscussi protagonisti. Lei, imprenditrice e influencer da 25 milioni di follower. Lui per ora stabile a 13 milioni. Tra post e social quotidiani ci hanno già raccontato tutto della loro vita in diretta. Ma non bastava. Serviva il dietro le quinte. E, nel bene e nel male, eccolo qua.
Il dietro le quinte
Premessa d’obbligo è che l’imbarazzo è stato vinto. E senza l’aiuto di alcolici. Ma, visto che “dovevamo” scriverne sono bastate – e forse avanzate – le prime due puntate della docu-serie per trarre alcuni giudizi critici. Non proprio positivi. Allora, sarà anche vero che la serie ci mostra i lati intimi – lei più positiva e solare, lui più pessimista e musone, ma ci starebbe un embè? – del rapporto di coppia dei due, ma non va mai dimenticato che trattasi di finzione scenica. Ben girata, ma filtrata ancora una volta da una fotocamera con un particolare: in questo caso diventa telecamera.
Cambiano le dimensioni, qui si esagera. Chiara e Fedez ci mostrano, come in un gigantesco Instagram, ciò che vogliono farci vedere, fragilità e paure comprese. Lui, per la verità, meno scontato e più psicologicamente interessante: dalle loro sedute dal terapeuta che fa da filo conduttore ai giochi con il figlio Leo (siamo a dicembre 2020, Vittoria non era ancora nata e Fedez era alle prese con Sanremo), dalle prime ecografie della secondogenita alle incredibili vacanze natalizie di lei in una mega villa sul lago di Como che definire kitsch, tra neve finta e tripudio di luci, è un eufemismo.
Momenti (privati ?) ripresi in modo forzato, tutta una esibizione di sfarzo che suona perfino ridicola tanto si presume sia voluta. Il peggio, a proposito del weekend vista lago, è quando entra in gioco il parentado di lei, soprattutto le famose due sorelle con rispettivi fidanzati: dovrebbe essere la fotografia di una famiglia felice, ma il risultato è un qualcosa che porta lontano anni luce dalla spontaneità.
Un grande business
Lacrime e risate. Tutto troppo. A portata di fiction appunto. Non c’è da stupirsi: il coinvolgimento dei parenti, di lei, di lui, ma anche dei collaboratori, fa certo parte del gioco. Quello dei Ferragnez e della loro famiglia allargata (compresi bambini e cane) nel lussuoso appartamento di City Life è del resto ormai diventato un grande affare, di cui questa serie è solo la ciliegina finale.
Business is business. E un’occasione come una serie su Amazon Prime Video quando ricapita più? Anche perché, dai Kardashian agli Osbournes, i reality family hanno sempre funzionato a meraviglia, almeno in America. Quindi non meravigliamoci che anche in Italia il fenomeno sia approdato a dispetto delle critiche.
I Ferragnez forse sono solo un segno dei tempi. Non sono forse la famiglia più amata, odiata e comunque spiata d’Italia? Facciamocene una ragione.
Oltre a “Anche i Ferragnez piangono”, leggi la recensione geniale di Lol (chi ride è fuori).