533 milioni di profili Facebook nel mondo violati dagli hacker, ma Zuckemberg assicura che il bug è stato debellato. Tutti coloro che hanno inserito il numero di cellulare nel proprio profilo prima del 2019 sono nella lista, al 100%.
533 milioni di profili Facebook nel mondo violati dagli hackerati: data breach Facebook. Tra le informazioni di cui i pirati sono venuti in possesso ci sono tutti i dati sensibili. Password, nome, cognome, data di nascita, spostamenti, indirizzi e-mail, relazioni personali, numeri di telefono, ora sono tutti in loro possesso.
Come sapere se l’identità è stata rubata?
Tutti coloro che hanno inserito il numero di cellulare prima del 2019 sono sicuramente nella lista. Due italiani hanno inventato il sito haveibeenfacebooked per capire se i propri dati sono stati violati. Il Garante della Privacy ha però interrotto l’iniziativa. Inoltre, ha aperto un’istruttoria sul social LinkedIn per un sospetto utilizzo di dati.
L’Italia è stata tra i Paesi più colpiti, con oltre 35 milioni di persone, in pratica più del 50% della popolazione. Si tratta del 90% degli utenti italiani registrati alla piattaforma. Un paradosso se si pensa che la causa principale per cui la famosa App di tracciamento dei contagi Immuni non ha funzionato. In quel caso gli Italiani temevamo di inserire i propri dati e venire hackerati.
I bug di Facebook
Come hanno fatto gli hacker a prelevare i dati di un numero così grande di persone? Oltre mezzo miliardo. Anche Facebook, come molti altri siti internet, presenta dei bug. Praticamente delle falle nella struttura che consentono agli hacker di accedere e rubare informazioni.
Nel 2019, Facebook ha scoperto che era possibile accedere ad una tabella contenente alcune informazioni. Questa tabella conteneva tutti contatti, come il numero di cellulare per il recupero della password e il Facebook ID.
Si tratta dell’identificativo unico per associare la pagina ad uno specifico utente. Una volta scoperta, questa falla è stata chiusa e subito segnalata, ma ormai era tardi.
Cosa si rischia?
Il rischio più grande è legato allo stalking e al phishing. Potrebbero arrivare sms o una email che invitano a cliccare su un link ed inserire i propri dati sensibili.
Per esempio, un invito ad entrare sul sito della banca o meglio un invito a ri-digitare il sito della banca nel browser. Gli hacker però non potrebbe conoscere il nostro istituto bancario.
I consigli
Le banche non mandano mai messaggi in cui chiedono dati personali, per cui queste tipologie di email o sms sono da ignorare e non solo in questo periodo, ma sempre.
E’ bene, nel dubbio, non cliccare, ma chiamare o scrivere alla propria banca per capire se sia veramente una richiesta da parte loro.
Inoltre, è bene controllare che quando si accede all’home banking l’indirizzo web sia corretto.
Inoltre, è opportuno usare e aggiornare un sistema antivirus, perché il pericolo può avvenire anche da sistemi più sofisticati che si basano sull’introduzione di virus da contrastare con contromisure informatiche (anti-malware).
Leggi anche l’articolo “Una cassaforte contro i ladri di dati personali“